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MERCATO IMMOBILIARE 2016 (Video Considerazioni).

01/02/2018
MERCATO IMMOBILIARE 2016  (Video Considerazioni).

L’anno appena trascorso, va in leggera controtendenza con il passato, dopo la caduta delle compravendite e dei prezzi che per otto lunghi anni hanno caratterizzato il mercato immobiliare. Sembra quindi arrivata la tanto agognata ripresa. 
La nostra analisi del 2016 ci consegna un mercato immobiliare con: 
- Un’offerta sempre abbondante e una domanda in aumento, soprattutto per chi acquista come prima casa. 
Il periodo medio di giacenza degli immobili sul mercato posti in vendita ad un prezzo equo, varia dai 3 ai 6 mesi mentre per quelli con valori fuori mercato, i tempi si allungano superando i 12 mesi, e comunque fino a quando il venditore stanco di attendere, decide di ridimensionare il prezzo. 
- Prezzi in fase di stabilizzazione; 
 il continuo calo degli anni passati sembra essersi quasi arrestato.
La tassazione immobiliare e lo spauracchio che ci si portava dietro scoraggiando l’acquisto, sembra aver lasciato il posto ad un cauto ottimismo. La soppressione dell’Imu ed altri incentivi sicuramente hanno favorito la crescita per l’interesse all’acquisto.
La differenza di classe Energetica incide ancora poco sulla scelta dell’immobile da acquistare. 
Sostanzialmente un mercato residenziale, incentrato molto sull’acquisto della prima casa. 
Ottima la ripresa dei mutui con tassi molto vantaggiosi, tempi di erogazione piu’ veloci da parte delle banche ed anche una maggiore propensione al finanziamento. 
Si riaffacciano all’acquisto le giovani coppie, linfa vitale per la ripresa del mercato, favoriti anche dalla stabilizzazione dei contratti di lavoro.
Vivace il mercato degli affitti residenziali, soprattutto di piccolo taglio e arredati; ribasso dei valori e del numero di transazioni per quelli di ampia consistenza. 
Una mano al mercato degli affitti ed ai cittadini potrebbe essere data dai Comuni nel facilitare l’uso dei contratti a canone concordato, per intenderci quelli che permettono ai proprietari in caso di applicazione della cedolare secca una tassazione al 10% ed agli inquilini canoni d’affitto molto contenuti, non è accettabile una mancanza d’interesse sul tirar fuori valori immobiliari aggiornati e quindi applicabili.
In diminuzione la metratura media richiesta sia per l’acquisto che per l'affitto, nonchè ovviamente il costo medio d’acquisto e di affitto.
Scarso interesse per le ville, anche se a prezzi interessanti, soprattutto per i costi di gestione. 
Stabile ma ancora debole il settore commerciale e direzionale, sia per transazioni che per valori richiesti. Sono proprio questi i settori che più di tutti risentono della crisi. 
Preferenze soprattutto per le zone centrali e visibili o con comodità di parcheggio, favorite dal calo dei prezzi sprona all’acquisto in quelle che prima erano zone off-limits.
Contrazione nelle transazioni sia per la vendita che per la locazione di garage e posti auto, considerati beni non di prima necessità.
Restano fermi i terreni edificabili anche a prezzi convenienti per la sovrabbondanza di cantieri invenduti. Ridotti i margini di guadagno dei costruttori. In aumento la richiesta per costruzioni di “qualità”. 
Ferma la compravendita anche dei terreni agricoli e discesa notevole dei loro valori immobiliari. 
Ritorna l’interesse per l’acquisto degli immobili da ristrutturare favorito dal rinnovo degli sgravi fiscali e dalla possibilità di acquistare a prezzi più moderati investendo il resto nella ristrutturazione dell’ immobile.
La possibilità di poter riacquistare la prima casa, senza perdere i benefici fiscali, ha dato maggiore respiro nella vendita della precedente, a condizione che questa avvenga entro i 12 mesi. 
Scarsi sono anche i miglioramenti di Appeal delle città. 
Si investe ancora poco per renderle più interessanti ed attraenti all’occhio di chi vive fuori e che invece potrebbe essere interessato ad abitarle migliorando la qualità della vita.

Il nostro invito all’acquisto permane perché permangono le condizioni per fare dei buoni acquisti: a) Abbondanza di offerta immobiliare, quindi varietà di scelta; b) Ridimensionamento dei prezzi; c) Ottimo rendimento dell'affitto rispetto al prezzo d'acquisto; d) Incognita degli investimenti bancari; d) Facilitazione nell’erogazione dei mutui a tassi di interesse vantaggiosi.

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